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Channel: perin – Giornalisti nel pallone
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Milan, 9 ragioni per cui è meglio dire stop

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A volere essere cinici o autoconsolatori, lo stop al campionato per coronavirus è un vantaggio per le sgangherate truppe rossonere presto orfane di Ibrahimovic! Anzi un insieme di vantaggi.

IMG_10021) Tiene lontani i tifosi dagli stadi risparmiando loro la visione di una squadra a pezzi senza capo né coda e risparmiando alla squadra l’ira dei tifosi e non solo l’ira.
2) Evita abbracci baci e carezze in campo anche se, con un attacco così, non c’è mai nulla da festeggiare.
3) Rende ancora più insulso è grottesco lo spettacolo televisivo, così si cambia canale e magari capita che in tempi di clausura la Rai ci regali qualche cosa di meglio di Mara Verner.
4) Evita di vedere tutti insieme, sulla stessa fila della tribuna, i responsabili del disastro, per i quali auspichiamo  corsi accelerati di gestione sportiva, tecnica calcistica, comunicazione, talent scout, storia rossonera, stile.
5) Ci costringe a piangere a casa, evitando di infettare i vicini di poltroncina con le nostre lacrime di portatori insani di tifo incurabile.

IMG_10046) Stimolerà la ricerca di un virus immutante, che affligge ormai da un decennio l’attacco rossonero, la cui quarantena dura praticamente dai tempi di Kakà e Inzaghi.
7) Forse metterà fine in anticipo a questo campionato disastrato per noi rossoneri, vinto moralmente dalla Lazio, vinto per default dalla Juventus, ma questo si sapeva anche prima di cominciare.
8) La chiusura anticipata degli orrori rossoneri permetterà di ragionare sul futuro con più tempo e si spera lungimiranza, offrirà a Pioli una dignitosa uscita anticipata, a Raiola la possibilità di sistemare un po’ dei nostri improbabili giocatori a prezzo di saldo (tanto fra un po’ saranno in saldo anche il Colosseo e il Duomo di Milano).

9) Se rinviano anche gli Europei, i nostri nazionali Donnarumma e Romagnoli potranno fare conversazione in italiano con il tedesco di Lipsia, il nostro prossimo allenatore, Ralf Rangnik. E spiegargli che cosa significa fare oggi l’allenatore del Milan. Impresa non facile fra accenti napoletano, romano e sassone (notoriamente meno comprensibile del turco) ma forse sarà meglio così. I tedeschi, si sa, non hanno bisogno di leggere le istruzioni. Le danno!

MILAN-GENOA 1-2 (primo tempo 0-2)
IMG_1003MILAN (4-2-3-1): Begovic; Conti (91′ Calabria), Gabbia, Romagnoli, Hernandez; Bennacer, Kessie; Castillejo, Calhanoglu (56′ Bonaventura), Rebic (56′ Leao); Ibrahimovic. A disposizione: Soncin, A. Donnarumma, Biglia, Musacchio, Paquetà, Saelemaekers, Laxalt, Brescianini. Allenatore: Pioli.
GENOA (3-5-2): Perin; Romero, Soumaoro, Masiello; Biraschi, Behrami (64′ Jagiello), Schone (57′ Sturaro), Cassata, Criscito; Pandev (79′ Pinamonti), Sanabria. A disposizione: Ichazo, Marchetti, Zapata, Barreca, Iago Falque, Eriksson, Destro, Favilli, Ankersen. Allenatore: Nicola.
ARBITRO: Doveri di Roma.
MARCATORI: 7′ Pandev (G), 41′ Cassata (G), 77′ Ibrahimovic (M).
NOTE: Gara giocata a porte chiuse.

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